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La nazionale di calcio delle Samoa Americane è considerata la peggior squadra del mondo: infatti non ha mai collezionato una vittoria in partite ufficiali e detiene il record della peggior sconfitta (31 a 0 contro l’Australia qualche anno fa). Il 22 novembre scorso finalmente la nazionale delle Samoa ha raggiunto la sua prima vittoria battendo Tonga per 2 a 1.
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Gli esperti della University of California a Berkeley hanno fatto un esperimento, dopo aver mostrato a un campione di persone 150 immagini traumatiche a distanza di un intervallo temporale (durante il quale metà del campione aveva riposato e metà no). E’ risultato che coloro che avevano rivisto le immagini in seguito a un periodo di riposo notturno reagivano in modo meno traumatico alla vista delle immagini. In sostanza il sonno, e in particolare i sogni, ripulirebbero la memoria dai ricordi dolorosi.
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Le orrorifiche immagini sono state registrate il 13 novembre scorso ma sono state di recente postate su Internet dalla ong Free Tibet. Nel video (prontamente eliminato dal sito di Free Tibet ma reperibile sul web) si vede distintamente la donna, Palden Choesto una monaca trentacinquenne, ritta e immobile, completamente avvolta dalle fiamme. Attorno a lei le urla disperate dei passanti e l’unica a intervenire è una donna, ma solo per lanciare verso la sventurata una sciarpa bianca rituale tibetana. Dal marzo scorso sono già undici le persone che hanno scelto di protestare contro la repressione cinese, suicidandosi col fuoco. Tutte le immolazioni sono avvenute nella provincia cinese del Sichuan, zona abitata da molti tibetani e sottoposta dal 2008 a severi controlli da parte delle autorità cinesi. Queste ultime hanno stigmatizzato il fenomeno dei suicidi e hanno indicato come ideatore e istigatore della catena di morti il Dalai Lama che avrebbe ordito il piano “a fini secessionisti”.



L’animale divideva con il proprio padrone un piccolo appartamento nel villaggio di Panjiatun nella provincia cinese dello Shandong; quando, qualche settimana fa Lao Pan, 68enne proprietario del cane, è deceduto. A seguito dell’evento luttuoso la casa dell’uomo è stata svuotata e il cane era sparito dalla circolazione. Una settimana dopo un abitante del villaggio lo ha ritrovato nel cimitero locale, vicino alla tomba del suo amato padrone.L’uomo ha provato a portare l’animale a casa sua e a dargli del cibo ma la bestiola, dopo averlo afferrato, è fuggita per fare ritorno alla tomba di Lao Pan. Ora alcuni abitanti di Panjiatun si occupano di fornire quotidianamente acqua e cibo al cane e contemporaneamente hanno iniziato a costruire a lato della tomba un rifugio per il fedele animale. La storia del cagnolino cinese ricorda quella ben più famosa di Greyfriars Bobby, un cane di razza Skye terrier divenuto famoso nel diciannovesimo secolo ad Edimburgo in Scozia, per aver passato quattordici anni della sua vita davanti alla tomba del padrone (tal John Gray, guardia notturna scozzese), fino alla propria morte. Un anno dopo la scomparsa del cane, la filantropa Angela Burdett-Coutts eresse sulla sua tomba (scavata sotto un ponte cittadino a breve distanza dal cimitero, terra consacrata nel quale era inopportuno seppellire un animale) una statua e una fontana per commemorarlo. Nel 1925 invece emozionò l’opinione pubblica giapponese la storia del cane Hachiko: l’animale era solito attendere il ritorno del suo padrone alla stazione di Shibuya. L’uomo, un professore universitario, ebbe un infarto proprio mentre era al lavoro. Hachiko per dieci lunghi anni continuò ad attendere ogni sera nel luogo nel quale era solito incontrare il suo proprietario quando rincasava. Più di recente Hawkeye, un Labrador retriever, è rimasto sdraiato per tutta la durata del funerale a fianco della bara del suo conduttore, il trentacinquenne Navy Seal americano Jon Tumilson morto in Aghanistan, suscitando una grande commozione nei presenti.


La cittadina di Guyiu, nel Guangdong cinese, è ritenuta la seconda località più inquinata del mondo (la prima è il Lago Karachay in Russia che fu il luogo dove i sovietici costruirono il primo complesso per la produzione di plutonio e dove si verificarono ben tre gravi incidenti nucleari). Il business, completamente illegale, che impiega ben 150 mila residenti (8o per cento della popolazione) è la spazzatura e, in particolare i rifiuti elettronici: computer, stampanti e cellulari concludono qui la loro esistenza. Si stima che ogni anno un milione di tonnellate di rifiuti elettronici (il mondo intero ne produce una quantità stimata in 53 milioni di tonnellate) raggiunga il suolo cinese, provenendo in gran parte da Usa, Canada, Giappone e Corea del Sud, trasportato in container che misteriosamente sfuggono ai vari controlli doganali. Ufficialmente il governo cinese vieta questo genere di importazioni ma molto spesso i suoi funzionari sono disposti, vista l’enorme mole di denaro che ruota attorno al riciclaggio, a volgere lo sguardo altrove. Ma parlando di riciclaggio è bene non pensare ad asettiche centrali che rielaborano in tutta sicurezza ciò che non avrebbe più un uso, perché a Guiyu il lavoro viene svolto per strada e proprio lungo le vie della città si possono vedere intere montagne di rifiuti accatastati. Gli operai lavorano in condizioni pericolose per la salute: ogni giorno bruciano centinaia di schede dei computer per fare sciogliere le saldature di piombo e separare i metalli. Nel corso della lavorazione vengono usate e create sostanze ad alta tossicità che si disperdono nel suolo e nell’aria. La plastica che riveste i computer e i telefonini (ma anche quella dei fili che vengono bruciati per estrarre il rame) viene fusa, sprigionando diossina, e viene poi rivenduta come materia prima. L’88 per cento dei lavoratori, pagati all’incirca otto dollari al giorno per un orario di sedici ore, soffre di anomalie neurologiche, respiratorie o digestive e di malattie della pelle. Nel nome della ricerca di oro, argento, piombo, rame e di tutti gli altri metalli nascosti nell’elettronica nella località cinese è andata in scena la distruzione dell’ambiente. Greenpeace ha mandato a Guiyu alcuni suoi esperti per misurare i livelli delle sostanze nocive presenti nel terreno e nelle acque della città cinese. I risultati sono stati impietosi: l’aria è irrespirabile a causa della diossina, ma il suolo e le risorse idriche non se la passano meglio: piombo, mercurio, alluminio, cadmio e altri sei metalli nocivi sono stai ritrovati in quantità ritenute altamente pericolose. Guiyu acquista l’acqua potabile da aree vicine a causa dell’assoluta tossicità delle acque dell’unico fiume (nel quale sistematicamente vengono versati per esempio i residui di inchiostro presenti nelle cartucce delle stampanti) e delle falde sotteranee. Inoltre ha il ben poco invidiabile record mondiale per il numero di casi di tumore dovuti all’esposizione alla diossina. Le gravidanze delle cittadine di Guiyu hanno sei probabilità in più di terminare con un aborto e sette bambini su dieci vengono al mondo con gravi disturbi neurologici a causa degli elevati livelli di piombo nel sangue che risultano superiori del 50 per cento a quelli di bimbi nati nelle aree circostanti. Infine, è facile immaginare anche la pericolosità degli oggetti creati con la plastica riciclata in questo modo, che ritornano verso le terre d’origine sotto tutte le forme, giocattoli per bambini compresi.



Ottantun minuti per gli uomini contro 75 minuti per le donne: ecco il tempo medio che uomini e donne impiegano per lavarsi, scegliere i vestiti e indossarli. Lo sostiene un sondaggio promosso da Travelodge che rivoluziona il luogo comune che vorrebbe il gentil sesso molto più prolisso nei preparativi. Nella doccia per esempio il sesso forte si attarda un minuto in più rispetto alle signore e un’altra operazione ben più rallentata negli uomini rispetto alle donne è la scelta dell’abito: 13 minuti contro i dieci femminili.



Hermeto Pascoal è un compositore e polistrumentista brasiliano, è considerato una delle figure più importanti della scena contemporanea: Inoltre è anche uno degli autori più eccentrici e prolifici del suo Paese (nel 1996 si impose di scrivere una canzone per ogni giorno dell’intero anno, pubblicate nel libro Sound Calendar). E’ un pianista virtuoso, un chitarrista e un fisarmonicista, ma a chi gli chiede quanti strumenti sappia suonare, risponde:”Non esiste un numero. La quantità di strumenti è infinita a causa mia. Ovunque io vada, c’è uno strumento. Una sedia o un tavolo sono uno strumento.” Pascoal, 75enne di Curitiba, è stato definito da Miles Davis (a sua volta universalmente riconosciuto come uno dei musicisti più influenti, innovativi ed originali del XX secolo e che incise due brani del musicista brasiliano sull’album Live/Evil del 1971) “uno dei musicisti più importanti del pianeta”. In un album di Pascoal datato 1977, l’estroso polistrumentista utilizzò come strumento persino un maiale, ma nel corso della sua carriera ha suonato praticamente di tutto: pelouche, pannolini, tappeti, sedie, boccali da birra, utensili da cucina e parti del corpo (compresa la gran barba bianca alla ZZTop che lo contraddistingue). “Secondo me, i musicisti sono come i pittori – ha detto Hermeto Pascoal in un’intervista al Guardian – se uno suona soltanto uno strumento ci saranno ben pochi cambiamenti che potrà apportare allo stile con il quale suona le sue canzoni. Non bisogna suonare un solo strumento come i musicisti classici che suonano solo musica classica o come i jazzisti che suonano solo jazz. E’ noioso”. L’uomo rifiuta tutte le etichette per la sua musica che accetta di definire come “universale” e benchè l’età non sia proprio verdissima non pensa minimamente alla pensione: “un sacco di artisti della mia età si sono fermati. Io mi sento come se fossi agli inizi e nella mia testa c’è sempre più roba. Non sarebbe noiosissimo se un gruppo di vecchi ragazzi della mia generazione morisse o si addormentasse sul palco?”. Pascoal ha già in mente il suo prossimo cd che sarà interamente registrato con i suoni prodotti dal suo corpo e sta progettando anche una scuola di musica che si chiamerà “Il Tempio del Suono”. “Le persone mi domandano se mi drogo – ha dichiarato Pascoal – e io rispondo: no, sono io la droga”.


Il venticinquenne fotografo americano Brian Defrees è salito in macchina a New York, ha fissato al parabrezza una fotocamera programmata per scattare un’istantanea ogni cinque secondi e quando cinquantacinque giorni dopo è ritornato al punto di partenza aveva percorso 16.974 chilometri, attraversato 32 Stati e scattato un numero quasi incalcolabile di foto. Il risultato della raccolta di immagini di Defrees è visibile in un curioso video postato su Youtube e intitolato Drivelapse Usa – 5 Minutes Roadtrip Timelapse Around America. Nei cinque minuti e quattordici secondi del filmato si passa dalla periferia urbana, alle metropoli, dal deserto alle montagne innevate- Nel suo viaggio il fotografo statunitense ha lasciato New York per raggiungere Washington e da qui, con direzione sud, è arrivato in Florida per poi attraversare il Golfo del Messico fino al Texas e raggiungere Los Angeles. Sulla via del ritorno Defrees ha risalito la West Coast fino a Seattle e da qui ha fatto ritorno a New York. Strade anonime, superstrade e veri e propri miti dell’on the road americano come la Route 66 (che collega Chicago alla spiaggia di Santa Monica in California) sono state immortalate dall’obiettivo di Defrees. “Solo” 200 mila hanno trovato posto nell’anfetaminico montaggio della clip che vanta quasi mezzo milione di visualizzazioni.



Adele è diventata la prima artista a vendere più di un milione di copie di un singolo album su iTunes store Europa. Il secondo album della talentuosa cantante, “21”, ha superato il traguardo appena undici mesi dopo essere stato pubblicato. Secondo l’analista musicale indipendente Mark Mulligan il successo di vendite di Adele è ” una notizia positiva per l’industria musicale”. Tuttavia ha aggiunto che “l’acquisto di massa degli album digitali nuota controcorrente e sta diventando un fenomeno sempre più raro”. “La maggior parte della gente – ha proseguito Mulligan – consuma musica attraverso i singoli e un numero crescente di persone la ascolta in streaming o semplicemente guardando i video su Youtube. I download di album interi , che stanno diventando la parte meno importante del modo in cui i fan e gli artisti interagiscono, sono in continua diminuzione”. “21”, che contiene l’hit Rolling in the Deep, ha avuto un enorme successo in tutto il mondo e in America era già diventato l’album digitale più venduto nella storia degli Stati Uniti.



Lo sa bene il popolare calciatore inglese Wayne Rooney che dopo essersi sottoposto alla FUE (estrazione di unità follicolari) è prodigiosamente risorto da un periodo di prestazioni (calcistiche) opache al punto da venir definito dal suo allenatore “il Pelè bianco”. Ma il sospetto è che più che la rinnovata chioma a portare effetti benefici sia stato un farmaco normalmente utilizzato nel corso della FUE. Si chiama Propecia e, sebbene in alcuni casi provochi la diminuzione della libido e altri fastidiosi effetti collaterali, in altri aumenta l’appetito sessuale e la massa muscolare.