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Liam Corcoran, undicenne di Manchester, dopo essere fuggito di casa ha preso un autobus per l’aereoporto ed è salito su un aereo della compagnia Jet2 diretto a Roma. L’intraprendente ragazzino ha passato cinque controlli, probabilmente accodandosi a una famiglia, senza che gli venisse richiesto di esibire alcun documento, nonostante le severissime norme di sicurezza. Quando Liam ha iniziato a vantarsi della sua bravata con gli altri passeggeri dell’aereo, questi hanno avvertito l’equipaggio. Al momento dell’atterraggio a Fiumicino il bambino è stato trattenuto sull’aereo e rimpatriato con il volo di ritorno.



A sostenerlo è uno studio italiano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma che, nel corso di una ricerca condotta su mille volontari, indica in coloro che si tengono informati su quello che accade nel mondo le persone con lo stile di vita e alimentare più salutare, rispetto a quello dei meno aggiornati. La ricerca sostiene una correlazione tra l’esposizione alle informazioni e le abitudini alimentari. Secondo la ricerca l’alimentazione più sana dovrebbe prevedere prevalentemente verdura, frutta e pesce fresco.



Dal cassonetto dell’immondizia ai caveau delle banche: questa è stata l’irresistibile ascesa del gatto Tommaso (Tommasino, per la sua generosa padrona), felino randagio ritrovato ancora cucciolo dalla signora Maria Assunta (classe 1917), a Roma. La donna due anni fa aveva compilato il proprio testamento, lasciando il proprio patrimonio immobiliare (una villa nel lussuoso quartiere dell’Olgiata, due appartamenti, uno a Roma e uno a Milano e alcuni terreni in Calabria) e mobiliare (diversi conti correnti in varie banche). Nelle volontà della signora è stato inserito un legato a favore della persona, fisica o giuridica, o dell’associazione, animalista che sarebbe stata individuata dagli esecutori testamentari. Questa sarebbe divenuta erede del patrimonio con il perentorio onere di occuparsi del gatto Tommaso e, successivamente alla dipartita del micio, degli altri animali abbandonati. Agli esecutori testamentari della signora romana sono giunte centinaia di richieste da tutta Italia da parte dei possibili eredi “ab legato”: “”Nell’ultimo anno – spiega Anna Orecchioni uno degli esecutori testamentari – ci sono arrivate da tutta Italia centinaia di richieste di possibili candidati al ruolo, ma molte delle offerte ci sono parse sospette, fatte a nome di improbabili associazioni, e questo ci ha costretto a un lungo e scrupoloso lavoro di verifica”. Alla fine la scelta è caduta su Stefania C., infermiera romana quarantottenne, che ha assistito la signora Maria Assunta fino alla sua dipartita, avvenuta due settimane fa. Ora la donna porterà nella sua casa fuori città il gatto Tommaso e un patrimonio stimato in circa dieci milioni di euro. “Non immaginavo che la signora disponesse di quel patrimonio” ha dichiarato sbigottita Stefania C.. “Con la signora – ricorda ancora l’avvocato Orecchioni – l’infermiera condivideva l’amore per cani e gatti: ne ospita parecchi nella sua casa fuori Roma. Ed è certamente la persona più adatta a interpretare al meglio le volontà della sua assistita”.



Da tempo circola in rete la nefasta voce di un imminente e devastante terremoto che dovrebbe colpire la città di Roma l’11 maggio prossimo. Tutto originerebbe dalle previsioni di tal Raffaele Bendandi (Faenza 1893 – 1979) scienziato autodidatta (come professione svolgeva quella di intagliatore di legno). Bendandi elaborò una sua personale teoria sulla natura dei terremoti e sulle cause che li determinano. I suoi studi e le sue previsioni, peraltro non accettate dalla comunità scientifica, si basano sull’assunto che la crosta terrestre, così come le maree, sia soggetta agli effetti di attrazione gravitazionale della Luna, del Sole e di tutti i pianeti del sistema solare. Il 23 novembre 1923 fece registrare ad un notaio di Faenza una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si sarebbe verificato un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò a Senigallia due giorni dopo e, nonostante la leggera imprecisione, il Corriere della Sera gli dedicò ugualmente la prima pagina, chiamandolo “colui che prevede i terremoti” e la sua fama crebbe anche a livello internazionale. Nel corso del ventennio fascista, Bendandi fu dapprima insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1927 (e forse per questa ragione battezzò i quattro nuovi pianeti extra nettuniani che sostenne di avere scoperto l’anno successivo con i nomi di Rex, Dux, Roma e Italia) ma in seguito venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l’esilio. Nel 1959 Bendandi sostenne di aver scoperto un nuovo pianeta all’interno del sistema solare tra Mercurio e il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza. Sulla base della sua ipotesi, Bendandi predisse anche il terremoto del Friuli nel 1976: cercò inutilmente di avvisare le autorità competenti, che lo trattarono come un ciarlatano. Morì il 3 novembre 1979 e solo anni dopo, soprattutto grazie all’associazione La Bendandiana, iniziò un lavoro di raccolta e classificazione degli scritti e degli studi lasciati da Bendandi. Al momento sono state raccolte 103 previsioni, 61 delle quali riguardano l’Italia. Il fatto che smentisce la previsione del cataclisma che dovrebbe abbatersi su Roma non sta tanto nella confutazione delle teorie di Bendandi quanto nella circostanza che la stessa Bendaniana ha negato che negli scritti ritrovati sia presente qualche riferimento. “Non ho idea di come sia nata questa storia dell’11 maggio – ha detto Paola Pescarelli Lagorio, direttrice dell’Osservatorio Bendandi – Fatto sta che la notizia falsa è dilagata su internet. Nelle carte che ci ha lasciato, e che stiamo analizzando da tempo, questa data non è mai citata. E’ vero che lo studioso ci ha lasciato alcune previsioni che vanno dal 1996 al 2012 ma, molto probabilmente, riguardano le tempeste magnetiche e non i terremoti. E soprattutto, non è indicato alcun luogo”. Quel che è certo è che esistono aspetti suggestivi del lavoro del sismologo faentino come la presenza nelle sue carte di una data, 11 marzo senza la specificazione dell’anno, giorno nel quale il Giappone è stato disastrosamente scosso dall’accoppiata terremoto/tsunami.



Protagonista, ovviamente oltre all’equipe di cardiochirurghi dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, è un quindicenne affetto da una patologia, la sindrome di Duchenne, che non ne consentiva l’iscrizione alla lista d’attesa per un trapianto di un cuore umano. In questo caso, a differenza dei precedenti interventi, non si tratta di una soluzione temporanea in attesa di un trapianto ma di un’operazione definitiva. Prima dell’intervento, le aspettative di vita del giovane erano di pochi giorni. In sala operatoria erano presenti, coordinate dal professor Antonio Amodeo, venti persone tra medici e assistenti.