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Mancano ormai pochi giorni alla pubblicazione del rapporto dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle Nazioni Unite, un panel internazionale di esperti nel campo della climatologia che il 27 settembre prossimo si pronuncerà sui cambiamenti climatici in atto nella Terra. E già è polemica.
Secondo il Daily Mail si sarebbe diffuso in rete un’anticipazione del rapporto dell’organismo delle Nazioni Unite deputato a monitorare il surriscaldamento globale secondo il quale i dati diffusi sarebbero decisamente gonfiati e il tema del surriscaldamento del globo sarebbe quasi inesistente. Il documento rilasciato nelle sue 31 pagine che riassumerebbero le quasi duemila pagine del rapporto ufficiale parlerebbe infatti di dati molto meno allarmanti di quanto gli esperti avrebbero previsto nel 2007 e darebbe sostanzialmente ragione ai clima-scettici. Di diversa opinione invece il New York Times, che sostiene che i dati sarebbero invece fin troppo prudenti.



Lo sostengono i ricercatori della Cornell University che in uno studio che esamina i legami tra sesso, relazioni,intimità, comprensione e convivenza sottolineano che una precoce soddisfazione sessuale possa compromettere altri variabili determinanti come impegno, cura, comprensione e valori condivisi. Secondo i dati raccolti dagli esperti le donne che hanno evitato il coinvolgimento sessuale per i primi sei mesi di relazione hanno poi raccontato di vivere storie molto soddisfacenti.



Il numero globale di consumatori stupefacenti è destinato a crescere del 25% entro il 2050, con il grosso dell’aumento previsto tra le popolazioni urbane in rapida crescita dei paesi in via di sviluppo. E questa la previsione dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine (Unodc) che sostiene inoltre che l’aumento dei consumi sarà maggiore tra le donne, considerato l’abbatimento delle barriere culturali e l’incremento dell’uguaglianza tra i sessi. Secondo la relazione annuale dell’Onu sulle droghe dell’Onu è lecito attendersi un declino dell’uso di eroina e cocaina nel Nord America e in Europa, con un conseguente spostamento del “problema droga” dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. Il rapporto delle Nazioni Unite suggerisce anche che mentre la cannabis rimane la sostanza illegale più usata, è probabile che il maggiore incremento verrà registrato nell’uso di droghe sintetiche e in quello di farmaci. I dati in possesso di Unodc raccontano che nel 2010 circa 230 milioni di persone, uno ogni 20 abitanti del mondo, hanno assunto droghe almeno una volta. Ci sono circa 27 milioni di consumatori abituali, dediti soprattutto a eroina o cocaina, che rappresentano lo 0,6% della popolazione mondiale. Inoltre la produzione di oppio in Afghanistan è cresciuta del 61%, passando dalle 3.600 tonnellate del 2010 (quando una malattia delle piante distrusse quasi metà del raccolto, innescando un rapido aumento dei prezzi) alle 5.800 tonnellate del 2011. La produzione globale di oppio ha raggiunto le 7.000 tonnellate nel 2011. L’uso di eroina in Europa e Nord America è stabile o in diminuzione. L’Onu sostiene che per quanto riguarda Africa e Asia, che rappresentano il 70% dei consumatori di eroina, per il momento sussiste una carenza di dati ma è possibile che sia in corso un aumento dei consumi. La Birmania rimane il secondo più grande coltivatore e produttore di papavero da oppio del mondo dopo l’Afghanistan. Inoltre il rapporto di Unodc conferma anche il forte calo nella produzione di cocaina, con un calo del 18% della superficie totale coltivata dal 2007, con l’abbandono della coltivazione di coca più evidente in Colombia. Questo fenomeno è stato accompagnato, e probabilmente causato, da un significativo calo nel consumo di cocaina in America del Nord, mentre in Europa è rimasto stabile. Tuttavia il declino di eroina e cocaina ha visto crescere la produzione di droghe sintetiche, sintetizzate nei laboratori per imitare gli effetti delle droghe tradizionali. La relazione dell’Onu sottolinea l’aumento dell’uso non terapeutico dei farmaci soprattutto in Australia e negli Stati Uniti, dove il loro consumo è persino più diffuso di quello di cannabis. Negli Stati Uniti, le morti per abuso di antidolorifici come la morfina sono quadruplicate dal 1999 e attualmente superano i decessi causati da eroina e cocaina. La Casa Bianca ha dichiarato ufficialmente che l’abuso di farmaci sta assumendo le proporzioni di un’epidemia e che questo è il problema legato alla droga con la crescita più rapida negli Usa.