Fortunatamente l’espianto è avvenuto nel 2003 da una statua di bronzo che raffugurava l’ex dittatore iracheno. Mentre i marines americani schiantavano al suolo l’effige del tiranno, l’ex militare inglese Nigel Ely si appropriava della poco nobile porzione di metallo e dopo averla riportata in patria, l’ha messa in vendita attraverso una società specializzata nel commercio di cimeli di guerra, la Trebletap. L’uomo è accusato di avere violato l’Iraqi Order Sanctions, una legge che regola e difende la proprietà culturale irachena, impedendo l’esportazione di qualunque oggetto di natura archeologica, storica o religiosa. Nigel Ely si difende sostenendo che quel pezzo di metallo sarebbe stato fuso e chiedendo “come è possibile considerare una proprietà culturale una statua eretta dal peggiore tiranno dopo Attila?”